La Uil del Lario contro le nuove norme sul lavoro introdotte con la legge in vigore da oggi e con la manovra di bilancio. “L’unico risultato della legge 203 del 2024 è liberalizzare il lavoro in somministrazione – attacca il coordinatore Dario Esposito – Significa aumentare la difficoltà per un numero crescente di persone di avere progressioni di carriera, certezze lavorative, formazione continua e qualificante”.
Il sindacato denuncia il rischio di “maggiore precarietà”. “Viene liberalizzato il lavoro in somministrazione – denuncia la Uil del Latio – Viene inoltre ampliato il concetto di stagionalità, con maggiori possibilità di avere in azienda risorse umane in somministrazione a tempo determinato oltre il limite tradizionalmente previsto al 30%”.
Critiche anche sul tema della disoccupazione. “Dal primo gennaio, in caso di precedente interruzione volontaria del rapporto di lavoro il lavoratore per ottenere l’indennità di disoccupazione deve avere 13 settimane di contributi nei 12 mesi antecedenti la richiesta – sottolinea Esposito – Se un lavoratore si dimette da una mansione, nei successivi 12 mesi trova una nuova occupazione ma alla dodicesima settimana non supera il periodo di prova o comunque cessa il rapporto di lavoro, non avrà alcun diritto in ordine alla Naspi”.
“La decisione danneggia la parte debole della società, quella che già trova difficoltà ad arrivare a fine mese, che non avrebbe avuto certamente bisogno di questa corsa all’ostacolo per giungere all’indennità di disoccupazione – conclude Dario Esposito – I dati evidenziano anche quanto sia difficile per i lavoratori stagionali e in somministrazione giungere al tempo indeterminato”.