Via Pasquale Paoli poco più di due chilometri di strada, la trafficata arteria unisce i comuni di Como e Grandate. Nel mezzo due quartieri Camerlata e Rebbio che nell’ultimo decennio hanno visto l’arrivo di diversi supermercati, colossi della grande distribuzione, che si sono insediati uno a poca distanza dall’altro, alcuni sulle ceneri di storiche aziende del territorio.
La prima nuova realtà ad arrivare a Camerlata, il cui taglio del nastro ufficiale risale al 2016, è stata l’Esselunga nell’area ex Trevitex (nello stesso edificio anche un cinema multisala, un centro medico diagnostico e altri negozi). Intervento che ha portato con sé una serie di opere per il quartiere: un parco giochi, un ponte, nuova viabilità, una nuova piazza nello spazio un tempo occupato dall’ex palazzina Fisac, che oggi dà il nome all’area.

A pochi metri di distanza, l’ultimo ad insediarsi in ordine di tempo, è il supermercato che sta per aprire nell’area dell’ex Landini, il nuovo Eurospin ha portato anche una nuova strada di collegamento tra via Paoli e via Scalabrini e nuovi semafori che devono essere ancora installati. Peraltro dal 22 aprile all’8 maggio in orario notturno si lavorerà a questo scopo restringendo la carreggiata.
Un tempo a servire i due quartieri c’era la Coop in via Giussani a Rebbio che poi nel 2019 ha subìto un restyling: è stata ridisegnata, ampliata e ha inglobato ulteriori attività. A pochi metri in linea d’aria sulla via Cecilio affaccia dal 2020 la Lidl e a poca distanza è in corso un altro cantiere, in questo caso però non si parla di un supermercato, si lavora ad un grande negozio dedicato allo sport: la prima Decathlon della provincia di Como.
Nel 2021, è stata poi la volta dell’Aldi che affaccia in via Paoli. E per completare sempre in via Paoli, ma oltre la rotonda verso Grandate, c’è anche l’MD. Complessivamente – dunque – tra aperti e in apertura si contano sei supermercati.
Rebbio e Camerlata negli ultimi anni dunque hanno vissuto uno sviluppo notevole, ma monodirezionale. Numerosi punti vendita vicini tra loro che inevitabilmente hanno avuto un impatto sul resto dei negozi di vicinato e sul traffico. I cittadini ammettono di essere molto serviti, di poter scegliere dove fare la spesa e comparare i prezzi ma al contempo sottolineano che per la rinascita dei quartieri servirebbe anche altro: spazi verdi in primis.