È stato approvato ieri sera, con 45 voti favorevoli e 19 contrari, un provvedimento del Consiglio regionale della Lombardia per recepire la sentenza del Tar che vieta la caccia nei valichi montani interessati dalle rotte migratorie dell’avifauna. La votazione, avvenuta a scrutinio segreto, ha suscitato forti polemiche, soprattutto da parte dell’opposizione, che ha contestato la modalità definendola una manovra per evitare responsabilità politiche.
A intervenire con dure critiche è il consigliere regionale del Partito Democratico Angelo Orsenigo, che accusa il centrodestra di incompetenza e scarsa trasparenza: “Non recepire la sentenza del Tar avrebbe causato multe pagate con soldi pubblici e danni anche ai cacciatori stessi”, ha dichiarato, definendo “azzardato” ogni tentativo di rinvio del provvedimento.
La giornata in aula è stata segnata da rinvii e tentativi della maggioranza di rimandare il testo all’Ufficio di presidenza. Ma il blitz secondo il rappresentante dem, sarebbe fallito, complice anche la presenza di franchi tiratori nella stessa coalizione. Il voto segreto è stato poi mantenuto per volere della destra, scatenando l’ira dell’opposizione.
“Ancora una volta – ha aggiunto Orsenigo – il centrodestra dice di voler tutelare il mondo venatorio, ma nei fatti lo espone a contenziosi per colpa di norme scritte male. A oggi, la Lombardia non ha nemmeno un piano faunistico venatorio regionale.”
L’approvazione del provvedimento -per il consigliere- permette alla Regione di evitare nuove sanzioni, ma rilancia il dibattito sulla gestione della caccia e dell’ambiente, sempre più al centro dello scontro politico lombardo.