La Grotta dell’Orso, in Valle Intelvi, ha riaperto al pubblico. Situata a quota 1.400 metri, la Grotta è un vero tesoro lungo 70 metri che custodisce i resti dell’orso delle caverne, insieme a tracce di lupi, leoni e persino dell’uomo di Neandertal. Un percorso che, tra stalattiti e reperti, offre un’esperienza fuori dal tempo, affascinante e immersa nella natura.
Le visite sono disponibili ogni fine settimana e durante le festività italiane e svizzere, mentre per i gruppi di almeno 15 persone è possibile prenotare anche durante la settimana.
A sottolineare il valore dell’iniziativa è Matteo Augustoni, Presidente di Valle Intelvi Turismo, che spiega: “Si tratta di un progetto che va oltre la semplice offerta turistica: è un classico esempio di collaborazione che permette di promuovere diverse realtà e creare sinergie importanti per il territorio”.
Per facilitare l’accesso è attivo il servizio navetta con partenza da San Fedele, in piazza Carminati. Le corse sono previste alle 9:30 e alle 10:30, con rientro alle 15.
Mario Pozzi, sindaco di Centro Valle Intelvi, aggiunge: “Questo progetto Interreg risale al 2018 e, all’inizio, vi era un po’ di reticenza, oggi però sono felice di aver creduto sin da subito nello stesso. Oggi ha creato un indotto importante per la Valle Intelvi e per tutta l’area del Mendrisiotto. È un itinerario che valorizza non solo il turismo, ma anche la cultura. Non possiamo dimenticare che la Grotta dell’Orso è stata oggetto di studio anche a livello accademico”.