Il Tar blocca la chiusura della scuola primaria Nazario Sauro di via Perti, a Como. Il tribunale amministrativo della Lombardia, con sentenza pubblicata oggi, ha accolto il ricorso presentato da un gruppo di genitori, sostenuti dall’associazione Nova Como e da numerosi cittadini, contro la delibera comunale che disponeva lo stop delle attività del plesso. Per Palazzo Cernezzi è l’ennesima bocciatura sul piano di ridimensionamento delle scuole della città.
Il Tar della Lombardia, quinta sezione, ha riconosciuto le ragioni dei promotori del ricorso – assisiti dai legali Ruggero Tumbiolo e Giovanni Murgia – evidenziando l’illegittimità del provvedimento della giunta di Palazzo Cernezzi sulla riorganizzazione delle scuole in città. Il tribunale sancisce di fatto che la decisione dell’amministrazione comunale è avvenuta violando il principio della competenza.
Il ricorso
Le famiglie avevano presentato ricorso al Tar dopo mesi di iniziative pubbliche, raccolte fondi e assemblea. Il 27 maggio scorso si era svolta l’udienza e oggi è stata pubblicata la sentenza. E’ attesa, probabilmente a breve, anche la decisione sulla scuola dell’infanzia “Carluccio” di via Volta. Il ricorso era stato discusso lo stesso giorno.
Il Pd
“Esprimiamo la nostra gioia per la decisione del Tar Lombardia che permetterà alla scuola Sauro di rimanere aperta – commentano Francesco Finizio e Daniele Valsecchi, referente scuole e segretario cittadino del Pd di Como – Il giudice ha ancora una volta sancito l’incompetenza della giunta perché competente in materia è il consiglio comunale. Il termine “incompetenza”, al di là del significato strettamente giuridico, è più che mai azzeccato con riferimento all’attuale giunta perché spiega bene questa collezione di delibere annullate dal tribunale”. “Proponiamo di nuovo al sindaco di mettere da parte i contrasti e sedersi ad un tavolo con tutto il mondo della scuola – aggiungono gli esponenti del Pd – con tutti i partiti di opposizione e con i sindacati per arrivare a una soluzione realmente condivisa di riorganizzazione di tutte le scuole comasche, anche quelle non oggetto di iniziative giudiziali, alcune delle quali per collocazione, caratteristiche, rispetto delle buone politiche educative non meritano di chiudere”.