Opposizioni all’attacco del sindaco di Como Alessandro Rapinese dopo la sentenza del Tar sulla scuola materna “Carluccio”, la seconda in pochi giorni che accoglie il ricorso delle famiglie comasche contro il Comune.
“È il risultato di un sindaco sordo alle necessità delle famiglie e che ha escluso ogni forma di dialogo – è il commento di Daniele Valsecchi e Francesco Finizio, rispettivamente segretario cittadino e referente scuola del Pd – Non si è voluta ascoltare la voce di chi chiedeva un percorso condiviso, si è voluti andare muro contro muro, e l’amministrazione comunale né è uscita nuovamente sconfitta. La politica delle chiusure è perdente”.
“È ora urgente garantire la piena funzionalità delle due scuole – proseguono i consiglieri comunali Patrizia Lissi e Stefano Legnani -. Apprendiamo che mentre le classi dalla seconda alla quinta resteranno in via Perti, la prima classe nel prossimo anno scolastico sarà in ogni caso nel plesso di via Corridoni. La riteniamo una scelta sbagliata, penalizzante per le famiglie e per la stessa scuola di via Perti. Chiediamo quindi l’intervento del provveditore – concludono Lissi e Legnani – perché non solo la prima classe resti in via Perti ma anche perché vengano riaperte le iscrizioni. Anche per la materna di via Volta deve essere garantita la piena apertura e funzionalità a settembre per tutte le classi”.
“Ancora una sconfitta per Rapinese. Dopo l’ennesima figuraccia, è chiaro a tutti: il suo modo di governare è fallito. – commentano Stefano Molinari e Alessandro Nardone, rispettivamente presidente provinciale e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia – Rapinese ha messo in ginocchio Como. Ha chiuso scuole, ha ignorato famiglie, ha litigato con tutti. Zero ascolto, zero visione, zero risultati. E adesso la città paga il conto. Como può rialzarsi. Noi siamo pronti”.
Nessuna dichiarazione, per il momento, dall’amministrazione comunale.