Non era esattamente la risposta che si attendevano e che speravano di leggere. Il provveditore di Como, Giuseppe Bonelli, ha frenato gli entusiasmi dell’Associazione culturale Nova Como.
Dopo le sentenze del Tar della Lombardia che ha riconosciuto “l’illegittimità degli atti adottati dalla Giunta comunale per difetto assoluto di competenza” Nova Como chiedeva a Bonelli di di garantire la continuità didattica ed educativa dei plessi “Sauro” di via Perti e “Carluccio” di via Volta.
Al dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale veniva sollecitata la “Riapertura straordinaria delle iscrizioni per la classe prima con un intervento tempestivo” in via Perti o, in alternativa, di avviare un confronto con i genitori delle tre classi prime formate alla “Corridoni” valutando l’opzione di attivare, eventualmente, una classe “distaccata” della nei locali della “Sauro”.
Ma da parte di Bonelli la replica non ha dato soddisfazione ai genitori dei giovani studenti. Lo stesso dirigente lo ha spiegato con una missiva all’associazione e, raggiunto telefonicamente, anche alla redazione di Espansione Tv.
“La mia risposta non può essere positiva – ha affermato Bonelli – Il primo motivo è che la gestione avviene attraverso una piattaforma ministeriale che ora non consente variazioni. Non soltanto: per l’anno scolastico 2025-2026 gli organici sono già stati definiti”. Lo stesso provveditore ha spiegato che in ogni caso ogni singola famiglia durante l’anno, valutando le situazioni, potrà valutare una eventuale richiesta di trasferimento dei propri figli.
Doccia fredda sicuramente, ma Nova Como non desiste. “Noi intendiamo proseguire nella nostra battaglia – spiega il presidente Vincenzo Falanga – e abbiamo il supporto di tutte le famiglie coinvolte. Non nego che per l’anno scolastico 2025-2026 la circostanza sia complicata. Ma non ci arrendiamo e guardiamo al futuro più lontano, quindi al 2026-2027”.
Con una nota la stessa associazione si rivolge al sindaco di Como, Alessandro Rapinese, spiegando di aver chiesto da sempre un confronto costruttivo con l’amministrazione e di non aver mai avuto una apertura di dialogo. Il riferimento è ad alcune dichiarazioni del primo cittadino sulla vicenda. Nova Como chiede al primo cittadino un’analisi trasparente e coerente del contesto educativo e infrastrutturale.
L’attacco di Svolta Civica al sindaco
Dopo le sentenze del Tar sulla scuola primaria di via Perti e sull’Infanzia di via Volta, plessi del centro storico di Como, l’opposizione a Palazzo Cernezzi va ancora all’attacco. Alla luce anche delle dichiarazioni del sindaco Alessandro Rapinese che ha detto: “Mi auguro che nelle scuole che resteranno aperte non succeda nulla e che nessuno si faccia male”. Il riferimento è alle condizioni degli immobili che avevano determinato, assieme ad altri fattori, la decisione di imporre uno stop all’attività didattica.
“Se Rapinese non avesse perso tempo a litigare con il mondo, oggi la scuola di via Perti sarebbe perfettamente ristrutturata e sicura. C’erano tutto il tempo e il denaro (visto che dispone di ben 40 milioni di avanzo disponibile di bilancio) per rimettere a nuovo la storica scuola della città murata.
E invece, è ancora qui, dopo tre anni di mandato, a lamentarsi”. Attacca il consigliere comunale di Svolta Civica, Vittorio Nessi.
“Ormai è evidente che Rapinese non è in grado di amministrare la città. Se intende pensare a una razionalizzazione del patrimonio scolastico, lo faccia come qualsiasi buon sindaco avrebbe fatto: ragionando in termini di programmazione, coinvolgendo tutte le parti coinvolte e considerando, oltre al mero aspetto economico, tutte le ricadute sociali che un simile intervento comporta. E la smetta – conclude Nessi – di dare la colpa dei propri insuccessi agli altri.”