Scontro politico aperto sul futuro delle scuole di Como. Dopo le sentenze del Tar, che hanno bocciato le decisioni della giunta di Palazzo Cernezzi sulla chiusura delle scuole Sauro e Carluccio, le opposizioni contestano apertamente l’operato del sindaco Alessandro Rapinese.
Il segretario cittadino di Forza Italia Davide Gervasoni chiama in causa direttamente il primo cittadino. “Voglio esprimere vicinanza e sostegno alle famiglie – dice Gervasoni – che a causa di scelte amministrative discutibili, si sono trovate persino a temere di non poter garantire ai propri figli l’accesso alla scuola. Una situazione inaccettabile che Como non meritava di vivere”.
Parlando a Etv, Rapinese ha precisato “voglio ribadire che nessuno ha mai stanziato tante risorse quante noi per le scuole”. “Come Forza Italia – dice Gerrvasoni – chiediamo ufficialmente al sindaco di spiegarci esattamente dove sono questi fondi stanziati per le scuole. Forse intende quelli già previsti e lasciati in eredità dall’amministrazione precedente? O ci sono davvero nuove risorse che ad oggi sfuggono alla città e che vorremmo conoscere nel dettaglio? Chiarezza e trasparenza sarebbero doverose, visto che parliamo di un tema fondamentale come l’edilizia scolastica e i servizi ai nostri ragazzi”.
Il Pd intanto si sofferma sull’intervento del provveditore Giuseppe Bonelli, che ha in sintesi escluso la riapertura delle iscrizioni per il prossimo anno. “Situazioni straordinarie, richiedono risposte straordinarie – dicono Daniele Valsecchi, segretario cittadino del Pd e i consiglieri comunali Patrizia Lissi e Stefano Legnani – Ci preoccupano le affermazioni del provveditore che, a fronte della sentenza ha chiamato in causa la burocrazia e il formalismo della chiusura delle piattaforme ministeriali”.
“È doveroso dare seguito a quanto disposto dal Tar per rimediare al danno fatto dal sindaco – aggiungono – Soprattutto, però, è doveroso venire incontro ai genitori e ai loro bambini. Urge uno scatto da parte delle istituzioni, comprese quelle scolastiche, per rimediare a una situazione grottesca, frutto solamente delle scelte sbagliate di una giunta che si è presa la libertà di deliberare ciò che non era nelle proprie competenze”.