Mercoledì scorso era intervenuto al telefono durante la riunione in prefettura, oggi il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti è tornato a parlare del cantiere per la variante della Tremezzina confermando l’accelerazione ma senza aggiungere considerazioni sui tempi. Lo ha fatto a Milano all’inaugurazione della nuova sede della Guardia Costiera, in centro città. “Ci metto la buona volontà e i soldi cerchiamo di correre al massimo” ha spiegato Salvini. “Anas ha dato dimostrazione di disponibilità e grande di ascolto del territorio mettendo sul tavolo ulteriori 50 milioni di euro per superare problemi tecnici e ingegneristici. L’obiettivo è riaprire i cantieri nell’immediato e averli operativi sette giorni su sette”.
E l’orizzonte del 2028, al momento indicato come fine lavori, sembra destinato ad allontanarsi. Nessuno si sbilancia e mentre ancora si attende il cronoprogramma aggiornato del cantiere il territorio, non senza scetticismo, aspetta settembre per vedere gli operai in azione a pieno ritmo. Il vicepremier sostiene la maxi opera, che una volta terminata consentirà di alleggerire il traffico sulla statale Regina, non nega le difficoltà e ribadisce l’impegno del governo.
L’obiettivo dichiarato è ripartire gradualmente da inizio settembre con gli scavi nelle gallerie. Ad oggi, vale la pena ricordarlo, a Griante si procede con lavori secondari ma senza esplosioni mentre si va avanti al ritmo di una detonazione alla settimana nel tunnel principale di Colonno, ciò vuol dire progredire di circa 3 metri alla volta. Troppo poco per un’opera di quasi 10 chilometri e che al momento vede realizzati poco più di 600 metri.
I forti rallentamenti sono seguiti alla questione degli extra costi derivanti dallo smaltimento del materiale di scavo contaminato, arsenico naturale e idrocarburi, questione per cui è stato chiamato ad esprimersi il Collegio Consultivo Tecnico per trovare un punto di incontro tra le richieste dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto e Anas. Punto di incontro che sarebbe stato trovato e ora la stessa Anas dovrà ora redigere una perizia di variante che rivedrà la parte economica del contratto. La perizia sarà, presumibilmente, chiusa tra settembre e ottobre. Si tratta di un documento attesissimo per capire quanto aumenteranno i costi (proprio mercoledì, peraltro, si è parlato di ulteriori 50 milioni messi in campo per un‘opera che già supera i 400) e per avere finalmente una scansione temporale aggiornata.
Il ministro interviene anche sui disagi quotidiani registrati da chi vive nei paesi che affacciano sulla trafficata arteria del lago ammettendo le difficoltà, soprattutto in alta stagione: “Trovare un equilibro tra turismo ed esigenze dei residenti è sempre complicato”.