(ANSA) – L’AQUILA, 23 LUG – E’ morto a Napoli, in una struttura di assistenza sulla collina di Posillipo, padre Giuseppe Di Gennaro. Gesuita, poeta, docente universitario e guida spirituale. Figura di riferimento nel panorama culturale e religioso dell’Aquila, ha dedicato oltre mezzo secolo alla città, lasciando un’impronta profonda nella vita accademica, nella spiritualità e nell’impegno sociale. Nato a Vico Equense (Napoli) nel 1932, arrivò all’Aquila nel 1968, chiamato dal rettore Ernesto Pontieri per contribuire al nascente progetto dell’Università statale. Contribuì anche all’acquisizione del palazzo dei Gesuiti da parte dell’ateneo. "Quando sono arrivato, ho subito respirato l’aria meravigliosa di questa città", diceva spesso. L’Aquila, per lui, era "una Gerusalemme rovesciata, provata dal tempo, ma sempre capace di risorgere dalle proprie ceneri". Un concetto che amava ripetere, specie dopo il sisma del 2009, nel quale perse anche la sede della casa ‘Dono di Gesù, in gran parte ricostruita negli anni successivi. Docente di Lingua e Letteratura spagnola all’Aquila e di Storia della cultura spagnola alla Lumsa di Roma, ha fondato nel capoluogo l’Università della Preghiera, un’esperienza di studio e meditazione ispirata da sant’Ignazio di Loyola e promossa anche da Madre Teresa di Calcutta che la visitò personalmente. Ha guidato esercizi spirituali in presenza e online, e diretto il Servizio terapeutico assistenziale Più Vita, per la cura delle tossicodipendenze. Nel 1980 fu scelto per rappresentare le associazioni culturali della città in occasione della visita di Giovanni Paolo II all’Aquila (foto). Fu in contatto con il Cardinale Carlo Maria Martini, con il filosofo bulgaro Cvetan Todorov e con varie figure di riferimento internazionale sia a livello politico che religioso. Era stato l’ultimo gesuita a restare all’Aquila anche dopo la scelta dell’Ordine di lasciare la città. Nel pomeriggio è prevista una messa in suo ricordo nella struttura dell’Università della Preghiera. (ANSA).