Almeno trenta episodi di violenza e maltrattamenti documentati nel dettaglio. Bambini dagli 8 anni affetti da gravi patologie fisiche e psichiche che, secondo l’accusa, venivano sistematicamente picchiati, minacciati e insultati da chi doveva prendersi cura di loro. Dettagli sconcertanti, che emergono dall’indagine della procura di Como che coinvolge quattordici ex dipendenti di Villa Santa Maria di Tavernerio.
I fatti contestati sono riferiti al periodo tra il 2018 e il 2021 e l’inchiesta è coordinata dal procuratore Massimo Astori. Dopo la notifica dell’avviso di chiusura delle indagini preliminari, l’iter potrebbe procedere con la richiesta di rinvio a giudizio. Gli indagati sono 3 donne e 11 uomini e nella maggior parte dei casi non risultano più in servizio nella struttura di Tavernerio.
Le vittime
Sono 15 le presunte vittime. Bambini e ragazzi affetti da patologie quali epilessia, autismo infantile, ritardo mentale grave, disturbi comportamentali, assenza di linguaggio, anomalie cromosomiche, sordità. “Patologie – come emerge dall’inchiesta – che li rendevano incapaci di svolgere le ordinarie e quotidiane funzioni vitali, dall’igiene personale all’alimentazione, dalla cura della persona alla comunicazione con l’esterno”.
Un bambino di 8 anni, come emerge da uno degli episodi documentati, sarebbe stato chiuso in un carrello metallico su ruote a forma di gabbia per non doverlo sorvegliare anche durante le ore notturne. In un altro caso sarebbe stato chiuso a lungo nell’antibagno, sempre perché non avesse bisogno di essere sorvegliato. Un bambino di 10 anni, per la sua incontinenza sarebbe stato preso a schiaffi. Riportate anche frasi di insulti ai ragazzini, costretti anche a ripetere le ingiurie. Un piccolo che cercava di liberarsi dalla sedia alla quale era legato, per punizione sarebbe stato buttato a terra e colpito con uno schiaffo.
La replica della struttura
“Desideriamo ribadire con fermezza che né Villa Santa Maria né la sua direzione risultano indagate o destinatarie di alcuna contestazione – si legge in una nota diffusa oggi dalla struttura – L’Ente non è stato coinvolto in alcun modo nel procedimento, a conferma della sua totale estraneità ai fatti contestati”. “Se le condotte riportate dovessero trovare riscontro, ci troveremmo di fronte ad azioni inaccettabili, che violano i protocolli rigorosi del Centro e che tradiscono i principi fondamentali di rispetto, cura e protezione che ispirano ogni giorno il nostro lavoro – prosegue la nota – Villa Santa Maria è un’organizzazione certificata secondo la norma ISO 9001, garanzia di standard internazionali in materia di qualità, sicurezza e trasparenza, applicati in tutti i processi educativi, clinici e assistenziali. La nostra missione è garantire ai bambini e ai ragazzi con disabilità fisiche e psichiche un ambiente sereno, accogliente e orientato al benessere, e continueremo a farlo con la stessa determinazione di sempre”.
“L’Ente conferma piena fiducia nella magistratura e massima collaborazione con le autorità competenti – conclude la nota – riservandosi di intraprendere ogni iniziativa legale a tutela degli ospiti, delle famiglie e anche della propria immagine e di rivalersi in tutte le sedi civili e penali contro chiunque risultasse responsabile di atti che offendono la nostra missione e il lavoro quotidiano di professionisti che operano con dedizione e trasparenza”.