(ANSA) – ROMA, 24 LUG – Se il tempo cura le ferite, proprio il turismo lento può essere fonte di rinascita. Dopo il dolore dei terremoti tra 2016 e 2017, i territori colpiti ora ripartiranno attraverso nove percorsi a piedi tra natura e borghi. Itinerari che sono stati raccontati nel volume "I cammini della rinascita. Tesori nascosti nell’Appennino centrale" di Chiara Giacobelli (Giunti Editore), presentato stamattina a palazzo Chigi dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e il Commissario straordinario per il sisma 2016, Guido Castelli. Secondo il dossier "Italia, Paese di cammini" di Terre di mezzo, nel 2024 in Italia si sono contati oltre 191mila camminatori, in aumento del 29% sull’anno precedente. Proprio loro potrebbero essere la chiave per far ripartire dei luoghi dove si è sviluppata la storia del nostro Paese e che custodiscono percorsi sia laici che religiosi. In particolare, si tratta del Cammino Francescano della Marca, quello della Via Lauretana, quello dei Cappuccini, quello nelle Terre Mutate, quello di San Giuseppe da Leonessa, il cammino di San Benedetto, la Via di Francesco, il percorso naturale dei Parchi e Cammino dei Monti e dei Santi. Tra il ponte tibetano di Sellano, la ciclopedonale del Nera, il Museo delle mummie di Ferentillo, le Gole del Velino e molte altre località, le nove passeggiate "della rinascita" si intrecciano in una trama che promette esperienze naturalistiche e non solo. "Nei 70 posti tappa lungo i cammini del cratere, presso i quali i posti letto sono attualmente molto ridotti, contiamo che in breve tempo nasca una rete di accoglienza", ha spiegato il commissario Castelli. Progetti che ora favoriranno i flussi in territori "colpiti dall’undertourism", ha ricordato la ministra Santanchè, dove si può sviluppare un turismo il cui "elemento più importante è il legame che si crea tra persone e territorio" nella logica "di un senso di identità e appartenenza" all’area appenninica. (ANSA).