La Regione ha confermato l’applicazione della tassa sulla salute per i vecchi frontalieri e i sindacati ribadiscono la contrarietà all’imposta, chiamando a raccolta i lavoratori. Previste assemblee per valutare la proposta della Lombardia di destinare parte delle risorse all’attivazione di un welfare territoriale.
Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale dei frontalieri della Cgil, ha ribadito la contrarietà alla tassa ma ha aperto a un confronto sulla proposta della Regione di studiare un welfare aziendale e incentivare il personale sanitario nella fascia di confine.
“Abbiamo incontrato i sindacati per avanzare proposte concrete per rendere attrattivo il lavoro di medici ed infermieri nelle aree di confine – ha dichiarato l’assessore regionale ai Rapporti con la Confederazione elvetica, Massimo Sertori – Il nostro obiettivo è aumentare lo stipendio di medici e infermieri dei presìdi di confine utilizzando il contributo di solidarietà da parte dei vecchi frontalieri che usufruiscono dei servizi del sistema sanitario regionale senza contribuirvi”. “Abbiamo avanzato la proposta di studiare la modalità di un welfare territoriale per rispondere ad alcune esigenze specifiche dei frontalieri”, ha aggiunto Sertori.
Le organizzazioni sindacali vogliono valutare la proposta con i lavoratori.