(ANSA) – CITTÀ SANT’ANGELO, 25 LUG – "Quattro morti nel giro di poche ore. Oggi è una giornata tragica. La situazione è inaccettabile e lo diciamo da tempo: non si può continuare a morire di lavoro. Serve un cambio culturale radicale. La sicurezza non può essere una semplice voce in un bilancio aziendale o una procedura da spuntare. Deve diventare un valore condiviso, parte integrante dell’identità di ogni impresa, di ogni cantiere, di ogni organizzazione". Lo afferma Assidal (Associazione Italiana Datoriale Attività Lavorative) che, a proposito dei due infortuni in cui hanno perso la vita quattro lavoratori, rilancia la necessità di "un cambio culturale". "A Napoli tre operai sono precipitati da un montacarichi e sono finiti a terra dopo un volo di 20 metri. In provincia di Brescia, invece, un uomo è rimasto schiacciato da un muletto. Mentre ci si preoccupa, giustamente, delle temperature elevate e delle ordinanze che limitano l’attività nelle ore più calde – affermano il presidente, il vicepresidente e il segretario generale dell’associazione, Giuseppe Ciarcelluto, Marco Belfiglio ed Eleonora Ballerini – si muore comunque, ogni giorno, per cadute dall’alto, per schiacciamenti, per la mancata applicazione di misure di prevenzione basilari". "A tre mesi dalla pubblicazione dell’Accordo Stato-Regioni, che ha introdotto importanti novità in materia di formazione e prevenzione – aggiungono i rappresentanti dell’associazione, che ha sede in Abruzzo e si occupa di formazione e di promozione della cultura della sicurezza – i numeri restano drammaticamente invariati. Segno che il tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro non può essere affrontato come un adempimento formale o burocratico. Serve con urgenza un’azione corale, che parta dalle scuole, coinvolga le istituzioni, responsabilizzi datori di lavoro e lavoratori e metta al centro una formazione continua, aggiornata e realmente efficace". "Senza una cultura della sicurezza – concludono Ciarcelluto, Belfiglio e Ballerini – non ci sarà mai prevenzione. E senza prevenzione continueremo a contare morti. È il momento di fermarsi e cambiare rotta". (ANSA).