Dopo il calo registrato nel primo trimestre dell’anno, i frontalieri in Canton Ticino tornano a crescere, seppur in modo contenuto.
Secondo i dati diffusi dall’Ufficio federale di statistica, nel secondo trimestre 2025 i lavoratori che ogni giorno varcano la frontiera per recarsi in Ticino sono 78.855, con un aumento dello 0,4% rispetto ai primi tre mesi dell’anno, ma in calo del -1,2% rispetto allo stesso periodo del 2024.
In totale, invece, gli italiani che lavorano in Svizzera sono 91.691, in calo dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A fine giugno, il numero complessivo dei lavoratori stranieri nella Confederazione ha raggiunto quota 406.629, con un aumento dell’1,5% se paragonato al primo trimestre 2024 e una variazione dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti.
La maggior parte dei frontalieri, 235.677, continua ad arrivare dalla Francia. Seguono gli italiani e i tedeschi rispettivamente con il 22,5% e il 16,3%. Sono soprattutto uominicoloro che ogni giorno varcano il confine per lavorare in Svizzera, che raggiungono quota 261.854. Le donne, invece, sono 144.775, in leggero calo rispetto al trimestre precedente. La maggior parte dei frontalieri è impiegato nel settore terziario, quindi nel commercio e nei servizi. Segue il settore secondario, cioè dell’industria e delle costruzioni, mentre soltanto una minima parte lavora nell’agricoltura e nell’allevamento.
Negli ultimi cinque anni il numero di frontalieri è aumentato dai 339.000 nel 2° trimestre 2020 ai quasi 407mila nel 2° trimestre 2025, con un incremento del 20,1%.
Secondo gli ultimi dati dell’Ufficio federale di statistica, dunque, il nuovo regime fiscale non avrebbe scoraggiato i nuovi frontalieri, che continuano a considerare il lavoro in Svizzera più vantaggioso sotto diversi punti di vista.