(ANSA) – RIETI, 29 OTT – "Oggi decretiamo la fine di ogni movimento ultras reatino legato al basket. Nessuno metta più alcun striscione in curva. Invitiamo chi ancora non lo ha fatto a sciogliere il suo gruppo e ringraziamo chi già ci ha pensato da solo. Quando riaprirà la curva, l’unico striscione presente auspichiamo sarà solo il nostro ‘D’istinti ultras’ lì dove è ora. Striscione che porta con sé la storia di quella che fu l’ultima vera ‘Curva Terminillo’". Lo affermano, in un lungo comunicato, firmato direttivo Curva Terminillo 1999-2009 (Collettivo Villa Reatina, Brigata Veleno, Clan Lambrusco, Kaos), i tifosi storici del basket reatino, in merito al futuro della curva Terminillo dopo l’assalto al pullman di Pistoia e alla morte dell’autista Raffaele Marianella che ha portato all’arresto di tre ultrà reatini. "Non diventeremo un gruppo organizzato – aggiungono -: rimarremo un gruppo di ‘vecchi amici’ che vedranno le partite insieme come fatto fino ad oggi nel nostro spicchio di palazzetto. Ma i giovani della curva attuale estranei ai fatti, così come gli altri che vorranno nel tempo riavvicinarsi al tifo organizzato, si siederanno accanto a noi, impareranno da noi. Vigileremo noi più ‘anziani’, consapevoli che tra qualche anno, se e quando ci saranno ragazzi pronti a prendersi questa responsabilità, una ‘pezza’ sulla balaustra ci sarà perché se la saranno guadagnata e non appesa li perché qualcuno ha lasciato quello spazio vuoto". I tifosi storici invitiamo la Sebastiani basket, "una volta riaperto il settore e secondo le modalità che riterrà applicabili", a riservare tutta la parte fino ad oggi occupata dagli ultras, "ai bambini della Willie Basket e delle scuole attraverso promozioni dedicate (lasciando magari i posti in alto per accompagnatori e genitori)". "Ricominciamo da loro, dai ‘nostri figli’", aggiungono, affinché "la curva torni ad essere quello che è sempre stato: un luogo di gioia, aggregazione e di tifo per la nostra squadra, la nostra città in primis e non un luogo di conflitto o di sfogo sociale". (ANSA).
 
  
  
 






