Pattuglie miste italo-svizzere al confine. Addestramento comune delle forze dell’ordine. I carabinieri, la Polizia Cantonale svizzera e l’Agenzia federale delle dogane unite. “Lo scopo è garantire maggiore sicurezza ai cittadini, favorendo la lotta integrata ai fenomeni criminali, con particolare attenzione alle aree a ridosso del confine”.
Tra le attività previste dall’Accordo sulla cooperazione di polizia e doganale tra Italia e Svizzera compaiono le pattuglie miste al confine. Sono previsti servizi di perlustrazione formati da due autovetture e due equipaggi, rispettivamente una per Stato. Gli agenti possono muoversi liberamente con i veicoli e le dotazioni di servizio da una parte all’altra del confine.
“Questa tipologia di controllo del territorio consentirà di avere un dispositivo preventivo più corposo, formato da almeno 4 agenti e 2 autovetture di servizio”.
Con l’obiettivo di svolgere al meglio l’attività, è stata prevista una formazione congiunta organizzata a Sondrio. Per la prima volta hanno partecipato i carabinieri di tutte le province di confine della Lombardia, Sondrio, Como e Varese, e della provincia di Bolzano. In rappresentanza della Svizzera c’erano agenti della Polizia Cantonale dei Grigioni e del Ticino e dell’Agenzia Federale delle Dogane per un totale di 57 agenti formati per i pattugliamenti misti.
Nei prossimi giorni, una rappresentanza italiana e una svizzera valuteranno la “lettera d’intenti” con cui sono stati indicati nel dettaglio i servizi da svolgere. Le operazioni potrebbero iniziare a breve nell’ottica di garantire sicurezza e prevenzione dei reati in questo particolare periodo di grandi spostamenti.
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