Dimissioni di massa ad Alzate Brianza, dove la maggioranza del sindaco Mario Anastasia, ormai sempre più solo, si sgretola. Si va verso lo scioglimento del consiglio comunale. E quindi verso il commissariamento fino alle elezioni previste il prossimo anno.
Protocollate questa mattina ben sette dimissioni: quelle del vicesindaco Lorenzo Benzoni e degli assessori Daniela Maroni e Mattia Caldera. A queste si aggiungono quelle della capogruppo della Lista “Insieme per Alzate”, Paola Lanini e dei consiglieri Cristian Fusi e Sergio Molteni, nelle prossime ore saranno formalizzate anche quelle di Andrea Pollastri. Si è dimesso inoltre il consigliere di minoranza della lista “Vivi Alzate Brianza”, Bruno Cifaldi.
Ieri sera il consiglio comunale e l’approvazione del bilancio
Ieri sera durante il consiglio comunale approvato il bilancio è poi stato letto il comunicato con il quale si anticipava la decisione che era nell’aria da tempo. Più volte in questi mesi, infatti, assessori e consiglieri hanno ribadito la scarsa propensione alla condivisione, alla delega, al confronto e al lavoro di squadra da parte del sindaco. Nel documento portato in aula si parla di “posizioni individualiste” del primo cittadino. “Abbiamo chiesto un cambio di rotta” si legge nella nota ma “non abbiamo visto alcun cambiamento nei comportamenti amministrativi e politici, anzi la situazione è purtroppo andata peggiorando”. Con il bilancio approvato assessori e consiglieri hanno voluto mettere in sicurezza il funzionamento della macchina amministrativa del Comune è chiaro però – hanno precisato – che “il perdurare di questa fase di instabilità possa essere nocivo per Alzate Brianza”, da qui la decisione di dimettersi.
La replica del sindaco
Dal canto suo il sindaco si dice sorpreso di non essere riusciti a trovare dei punti di incontro per chiudere il mandato. Riferendosi ai malumori degli ultimi mesi in una nota parla di “malcontento pretestuoso” data “l’approvazione all’unanimità di tutte le delibere”. “Il Commissariamento – dice Anastasia – getterà Alzate in una situazione di stallo fino alle elezioni dell’anno prossimo, ovvero giugno 2024. “L’approvazione del bilancio non è sufficiente a garantire la realizzazione di tutti gli impegni presi. Le dimissioni mettono in pericolo tutto ciò”.