Lo scontro era inevitabile. Le parole utilizzate dal sindaco di Como, Alessandro Rapinese, nei confronti dei suoi avversari politici di centrodestra hanno innescato immediate reazioni e respinto al mittente le accuse, con annesso bilancio del suo operato. La miccia è stata il cantiere appena concluso per l’asfaltatura in via Borgovico. Un paio di osservazioni dei telespettatori in diretta su Etv sui tombini e gli attraversamenti pedonali, precedute nei giorni scorsi dall’intervento del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Lorenzo Cantaluppi, che ha diffuso un video della strada allagata dopo il maltempo (leggi qui)e ha sottolineato che le opere eseguite non sono state risolutive per quanto riguarda il problema ricorrente delle acque piovane da convogliare. E’ bastato ricordare questo passaggio per innescare la furia del primo cittadino che rivolgendosi al partito di Cantaluppi ha detto: “Questa gente ha la lingua veloce e la memoria corta. Tutto il resto sono fregnacce” e poi ancora riferendosi ai lavori avviati e subito fermati proprio in Borgovico: “Dovrebbero solo vergognarsi e ricordarsi di quanto hanno fatto schifo”. Rivedi qui la puntata di Etg+Sindaco.
Le repliche di Fratelli d’Italia e Forza Italia
A stretto giro le repliche di chi è stato chiamato in causa. “Siamo di fronte a un sindaco che se la canta e se la suona da solo. E per rendersene conto basta fare una cosa che lui – non a caso – detesta: ascoltare i comaschi. Quelli che vivono ogni giorno le conseguenze di un’amministrazione autoreferenziale, chiusa al dialogo e incapace di offrire risposte ai problemi concreti della città” dicono Stefano Molinari e Alessandro Nardone rispettivamente presidente provinciale e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. “Insultare gli avversari non serve a nascondere i fallimenti. È chiaro che il primo cittadino usi gli attacchi personali per distogliere l’attenzione dai propri insuccessi, ma dopo tre anni questo giochino non funziona più. I nodi sono venuti al pettine: dall’aumento di tasse e tariffe dei parcheggi anche per i residenti, la chiusura di scuole e asili, passando per gli annunci roboanti rimasti solo sulla carta”. “Questa amministrazione – aggiungono – magnifica come conquiste epocali la sistemazione di un marciapiede o la pulizia di un’aiuola, e nel frattempo ripete come un disco rotto la balla secondo cui “prima non è stato fatto nulla, peccato che i comaschi abbiano buona memoria. Noi non ci faremo trascinare al suo livello.” Dal canto suo il segretario cittadino di Foza Italia, Davide Gervasoni dice: “Il riferimento al ‘figlio del Gervasoni’ è la prova definitiva che quando non ha argomenti passa agli attacchi personali. Di fronte a qualunque critica preferisce svicolare, attaccare e deridere. E’ il suo stile, zero responsabilità solo propaganda”. Quindi il segretario aggiunge rivolgendosi direttamente al primo cittadino: “I progetti che lei ostenta come successi personali ignorano volutamente che molti di questi risultati sono il frutto del lavoro di chi l’ha preceduta”. Il riferimento è al piano antincendio delle scuole, ai campi da calcio di Albate e via Spartaco, alla stazione di Camerlata e all’illuminazione delle mura. “Lei non amministra sindaco – lei capitalizza sul lavoro altrui e lo rivende come fosse merito suo e quando qualcuno glielo fa notare risponde con battutine, allusioni personali e insulti”.