“Non abbiamo sbagliato abbiamo presentato il documento richiesto” tuona il sindaco di Como. “L’interpretazione del Tar, visto l’impatto sulla città, indica il passaggio in consiglio” replica il presidente della Provincia. Botta e risposta tra Comune di Como e amministrazione provinciale dopo le sentenze del Tar sulla scuola primaria di via Perti e sull’Infanzia di via Volta che resteranno aperte il prossimo anno.
Rientrato dal Giappone, dove era in visita istituzionale, il primo cittadino Alessandro Rapinese interviene sui commenti che hanno seguito il doppio pronunciamento. In estrema sintesi il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso presentato da un gruppo di genitori, sostenuti dall’associazione Nova Como e da numerosi cittadini, contro la delibera di giunta che disponeva lo stop alle attività dei plessi. E proprio il fatto che fosse una delibera di giunta viene contestato perché competente in materia è il consiglio comunale.
“La verità – spiega Rapinese – è che il Tar non sconfessa il Comune di Como, ma la Provincia e la Regione che al Comune chiedono proprio una delibera di giunta”. Il riferimento è al documento in cui Villa Saporiti, seguendo le indicazioni di Palazzo Lombardia per la programmazione scolastica 2025/2026, sottopone ai municipi il tema del dimensionamento della rete. Alla luce delle deliberazioni dei comuni, si analizza poi la situazione e si valuta il piano di riorganizzazione. L’iter ha dei tempi precisi. Lo scorso anno la richiesta era arrivata in questi stessi giorni ed entro metà ottobre i comuni hanno presentato i provvedimenti sottoforma di delibera di giunta come richiesto.
E qui si inserisce Rapinese: “Palazzo Cernezzi ha fatto quanto richiesto e ora il Tar mi contesta il documento? – si chiede – Resto in attesa di sapere, visto che il nostro piano di razionalizzazione va avanti, cosa mi chiederanno ora per il successivo anno scolastico, una delibera di giunta o di consiglio? mi sembra quasi tragicomica la situazione e nel mentre mi auguro che nelle scuole che resteranno aperte non si faccia male nessuno data la situazione degli edifici che ci aveva portato a chiuderle. E comunque – sottolinea ancora il sindaco – voglio ribadire che nessuno ha mai stanziato tante risorse quante noi per le scuole”.
“Infine – aggiunge – a chi continua a dire che il Comune sperpera soldi dei contribuenti nelle cause, voglio spiegare che non c’è un euro di spese legali da risarcire e che l’avvocatura è già pagata per il lavoro che svolge”.
Al momento comunque la decisione del Tar resta e non si può intervenire in altro modo. Le scadenze sono troppo strette. Ma appena potrà, con ogni probabilità, Rapinese porterà tutto nell’aula consiliare.
La Provincia interpellata sulla questione replica: “E’ sempre stato così ed è vero è richiesta una delibera di giunta ma evidentemente, dato l’impatto delle decisioni di Como, il Tar ha valutato che per competenza si dovesse passare dal Consiglio, una sorta di passaggio rafforzativo di una scelta condivisa” ha detto Fiorenzo Bongiasca che chiude: “Il sindaco deve accettare il pronunciamento e non prendersela con noi”.