Variante della Tremezzina, accelerazione dei lavori da settembre. Questa almeno è la volontà del ministero delle Infrastrutture nonché la speranza di cittadini e istituzioni. Si è riunito in prefettura il tavolo di aggiornamento sul cantiere, organizzato dal prefetto Corrado Conforto Galli e dal presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, a cui erano hanno preso parte gli assessori regionali Alessandro Fermi e Claudia Maria Terzi, i vertici di Anas, della questura e i sindaci. Un tavolo atteso dal territorio che da mesi vede pochi operai in azione e fatica anche soltanto a immaginare una fine per la maxi opera che servirà ad alleggerire il traffico sulla, sempre più congestionata, statale Regina. Le rassicurazioni sono arrivate direttamente dal ministro Matteo Salvini, intervenuto al telefono durante la riunione. Il vicepremier ha voluto ribadire l’importanza strategica della Variante confermando – si legge nella nota diffusa dagli uffici di via Volta – la “ferma volontà di favorire una decisa ripresa delle attività e confermando, inoltre, quanto rappresentato in ordine all’individuazione delle necessarie risorse finanziarie”. L’obiettivo è di ripartire gradualmente con gli scavi in tutte le gallerie dopo le vacanze (il cantiere rimarrà chiuso per 15 giorni nel periodo di Ferragosto) fino ad arrivare alla piena operatività tutta la settimana. Ad oggi, vale la pena ricordarlo, a Griante si procede con lavori secondari ma senza esplosioni mentre si va avanti al ritmo di una detonazione alla settimana nel tunnel principale di Colonno, ciò vuol dire progredire di circa 3 metri alla volta. Troppo poco per un’opera di quasi 10 chilometri e che al momento vede realizzati poco più di 600 metri.
La situazione di stallo si è creata in seguito alla questione degli extra costi derivanti dallo smaltimento del materiale di scavo contaminato, questione per cui è stato chiamato ad esprimersi il Collegio Consultivo Tecnico che deve trovare un punto di incontro tra le richieste dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto e Anas. Durante l’incontro Matteo Castiglioni, nuovo responsabile della struttura territoriale Lombardia di Anas ha, confermato che il Collegio si è espresso con alcune determine che hanno fornito soluzioni, in particolare, alla problematica del materiale contaminato da idrocarburi e arsenico. Documenti che consentono ora di proseguire nell’interlocuzione con l’impresa in merito alla quantificazione economica. A valle di questi documenti la stessa Anas dovrà ora redigere una perizia di variante che rivedrà, appunto, la parte economica del contratto. La perizia sarà, presumibilmente, chiusa tra settembre e ottobre. Si tratta di un documento attesissimo per capire quanto aumenteranno i costi (l’opera supera già i 400milioni di euro) e per avere finalmente un cronoprogramma aggiornato. Ad oggi, infatti, la fine dei lavori è stimata ancora all’aprile del 2028, ma questa data sembra, inevitabilmente, destinata ad essere posticipata visti i rallentamenti dell’ultimo anno.
Il punto su costi e tempi
Il punto su costi e tempi lo ha fatto l’assessore regionale Alessandro Fermi che ha spiegato “Aggiunti 52 milioni di euro”. Infine una riflessione sui tempi e sull’orizzonte temporale che ad oggi è fissato al 2028. “Oggi non ho avuto risposte in tal senso ma mi sembra oggettivamente impossibile pensare che possa essere rispettata questa previsione anche se accelerando con i lavori potremo tentare di recuperare un po’ di tempo”.