Primo incontro tra organizzazioni sindacali e Regione sulla tassa della salute per i vecchi frontalieri, introdotta con la legge di bilancio 2024 ma ad oggi ancora in sospeso. La Lombardia ha comunicato che è in fase di definizione il decreto attuativo ai ministeri della Salute e dell’Economia e ha fatto sapere che applicherà la soglia minima prevista, ovvero il 3% rispetto ai salari netti dei lavoratori frontalieri.
I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil dei frontalieri hanno ribadito la contrarietà alla tassa e hanno chiesto la trasformazione dell’imposta in un contributo volontario e hanno annunciato la convocazione delle assemblee territoriali per informare i lavoratori frontalieri sullo stato della vertenza in corso. Domani sono convocati i Consigli sindacali interregionali.
“Accogliamo positivamente il fatto che finalmente si apra un confronto con le parti sociali – commenta il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo – Ora servono risposte concrete: quanto si pagherà, chi pagherà, e soprattutto perché si continua a penalizzare una categoria di lavoratori che contribuisce all’economia dei nostri territori”.