Tre piromani condannati e controlli dei carabinieri forestali potenziati contro la piaga degli incendi boschivi. Nei giorni scorsi, caratterizzati dal forte vento, si sono verificati principi di incendi a Cucciago, Albavilla, Albonico, Capiago Intimiano e Stazzona. Roghi in tutti i casi bloccati tempestivamente e sui quali sono scattate le indagini delle forze dell’ordine, convinte che possa esserci l’ombra del dolo.
Esattamente come accaduto nel 2018 a Carate Urio e Garzeno. I carabinieri della forestale avevano individuato i presunti responsabili di due incendi boschivi e nei giorni scorsi sono arrivate le prime condanne.
A Carate Urio era andato in fumo circa un ettaro di terreno. Condannato nel processo con il giudizio abbreviato a 2 anni e 8 mesi di reclusione un uomo residente nella zona, appassionato di caccia. Per l’accusa, avrebbe dato fuoco all’area per eliminare arbusti, ginestre e cespugli e avere meno ostacoli nell’attività venatoria.
A Garzeno, nello stesso periodo era scoppiato un grosso incendio boschivo. I carabinieri della forestale avevano accertato la presenza di candele bianche in cera utilizzate come inneschi e avevano denunciato due persone, padre e figlio. Entrambi hanno scelto il processo con rito abbreviato e sono stati condannati a 2 anni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali. L’obiettivo, per l’accusa era liberare i pascoli destinati all’allevamento delle capre dalla vegetazione spontanea che cresceva nei loro terreni. In caso di condanna per incendio, le normative prevedono anche risarcimenti del danno calcolati in base alle dimensioni dell’area danneggiata dalle fiamme e da eventuali altri danni e conseguenze causate dai roghi. I carabinieri della forestale hanno annunciato un aumento dei controlli per prevenire la piaga degli incendi boschivi.