Non un pestaggio. Ma una vera e propria spedizione punitiva: calci e pugni a un coetaneo, colpevole – secondo la banda – di aver difeso una ragazza su Facebook.
L’episodio risale a gennaio. Nelle scorse ore i carabinieri di Como sono riusciti a identificare uno dei principali responsabili.
Sarebbe stato lui, con un gruppo di amici, a cercare di dettare la legge del branco la sera del 13 gennaio, in piazza Vittoria, nel pieno centro di Como: una zona già nota, in passato, per episodi di microcriminalità. Spaccio e bullismo. E’ un punto di ritrovo per molti giovani comaschi. Centinaia di studenti si incontrano alla mattina presto e nel primo pomeriggio, aspettando il bus che li riporta a casa, tra i portici e la statua di Garibaldi. In mezzo a tanti ragazzi perbene, si mischiano a volte bulli e poco di buono, come la banda di baby teppisti, tutta italiana, che la sera del 13 gennaio – era un mercoledì – ha aggredito un 17enne a calci e pugni. Il giovane è stato mandato in ospedale. La sua colpa? Aver difeso una ragazzina con un commento su Facebook. Tanto è bastato a per far scattare il pestaggio.
Un gesto che non resterà tuttavia impunito. I carabinieri di Como hanno indagato sull’episodio e sono riusciti a risalire al responsabile, colui che avrebbe guidato la spedizione punitiva: ha 17 anni, come la vittima. È stato denunciato a piede libero per lesioni personali aggravate.