Nessun nome, nessun candidato ufficiale per il momento, ma è inutile negare un fatto: anche a Cantù, come a Como, è già iniziato il lavorio per le prossime elezioni amministrative. Si vota tra un anno, nel 2017, eppure la sensazione è che la campagna elettorale sia già iniziata. O forse non è mai finita, come recitano i vecchi adagi.
I primi ad ufficializzare il lavoro svolto finora sono stati gli esponenti canturini del Partito Democratico, annunciando le primarie per eleggere il candidato del centrosinistra, in programma a Cantù il 13 novembre. “Ogni Comune ha le sue caratteristiche di partenza e i suoi scenari. In questo caso, come indicato dal circolo di Cantù, si partirà con le primarie, che avranno un regolamento ben preciso stabilito dal gruppo che si è costituito” commenta il segretario provinciale del Pd Angelo Orsenigo che invece su Como non si sbottona, visto che lo stesso sindaco Lucini non ha ancora sciolto la riserva su un’eventuale ricandidatura.
Il centrosinistra dunque, Pd in testa, è pronto a mostrare le sue carte, anche se la partita si giocherà tra sei mesi. Dall’altra parte, invece, prevale ancora la tattica. In primis in Municipio dove il sindaco Claudio Bizzozero non ha ancora ufficializzato la sua scelta. “Decideremo a tempo debito, ora continuiamo a lavorare. Non ha senso parlare adesso di candidati sindaco, soprattutto per chi è in carica – taglia corto il primo cittadino, che però non rinuncia a una stilettata nei confronti degli avversari – Fanno bene a muoversi, perché devono recuperare terreno”.
Nessun nome ufficiale, infine, anche in casa Lega Nord. “Stiamo già lavorando al programma ma si parlerà di nomi e coalizioni a settembre – spiega il deputato del Carroccio Nicola Molteni, sfidante di Bizzozero al ballottaggio nel 2012 – io sarò sicuramente candidato in consiglio, ma sarà il segretario di sezione a decidere se farò altro. Posso dire che i nomi non mancano e che il candidato non dovrà per forza avere la tessera della Lega”. Ancora nessuna certezza, infine, su un’eventuale coalizione unitaria del centrodestra. “Non ci siamo ancora seduti a un tavolo – conclude Molteni – i rapporti sono migliori ma devono esserci le condizioni, a partire dal programma”.