Il sindaco di Cantù Edgardo Arosio annuncia nuove azioni amministrative dopo la decisione del Tar che, accogliendo il ricorso del fratello Armando e della sua impresa di pompe funebri, ha di fatto reso nuovamente incompatibile il primo cittadino. Nessuna ipotesi dimissioni, al momento, anche se non è ancora chiaro quali passi l’amministrazione intenda compiere.
La sentenza del Tar, resa nota ieri, cancella il provvedimento con il quale il Comune di Cantù aveva annullato l’appalto per i servizi funebri assegnato all’impresa di Armando Arosio, fratello del sindaco. L’appalto torna dunque in carico all’azienda e il sindaco torna ad essere incompatibile.
<Dopo il legittimo ricorso da parte dell’impresa, come Comune valuteremo ogni azione amministrativa anche nel rispetto della volontà elettorale – risponde Edgardo Arosio – Atteso quanto stabilito, riteniamo doveroso andare in fondo alla questione, ci sono aspetti da approfondire>.
Il Comune non ha ancora annunciato le mosse successive. Con ogni probabilità sarà convocato a breve un consiglio comunale, come peraltro chiedono le opposizioni. L’amministrazione potrebbe fare ricorso al Consiglio di Stato, ma al momento il dato di fatto resta la incompatibilità del primo cittadino.
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Sostiene Arosio
E’ tipico della destra italica, tirare in ballo, a sproposito, la “volontà popolare”, quasi fosse un totem a cui prostrarsi; del resto, lo faceva anche Berlusconi…
Sindaco Arosio, la “volontà popolare”, nel suo caso, c’entra come i cavoli a merenda.
Lei si è fatto eleggere, infatti, in violazione di una legge, pre-esistente alla manifestazione della “volontà popolare” a suo favore.
E, per dirla tutta, l’ignoranza della legge non è una scusante, bensì un aggravante soprattutto se riguarda un amministratore pubblico.