Ha un nome la vittima dell’omicidio scoperto giovedì mattina a Tavernola, nei boschi vicino al centro migranti dei Salesiani. La polizia ha accertato che l’uomo ucciso è Abdella Toure, 21enne del Gambia, da tempo senza fissa dimora dopo che gli erano state revocate le misure di accoglienza. Il giovane sarebbe stato ucciso con un violento colpo alla testa.
Le indagini sul delitto, coordinate dal pubblico ministero Antonio Nalesso, sono affidate alla squadra mobile della questura di Como. Il primo passo, dopo la scoperta del cadavere, è stato appunto lavorare per dare un nome alla vittima. I poliziotti hanno analizzato il materiale trovato vicino al corpo e in particolare un cellulare con una scheda non appartenente al gambiano ma con informazioni riconducibili al 21enne. La certezza sull’identità della vittima è arrivata grazie all’impronta digitale di un pollice, ancora utilizzabile anche se il corpo era già in avanzato stato di decomposizione.
Gli inquirenti hanno ricostruito il passato di Abdella Toure. Il giovane era sbarcato a Lampedusa nel 2015 ed era stato assegnato a una struttura di accoglienza di Como, in via Bersanti. La sua domanda di riconoscimento della protezione internazionale non era stata accolta dalla Commissione territoriale, che gli aveva però riconosciuto l’esigenza di protezione umanitaria, con relativa richiesta di permesso di soggiorno. Nell’agosto dello scorso anno, il gambiano era stato però arrestato per rissa e resistenza a pubblico ufficiale, con conseguente revoca delle misure di accoglienza. Da allora risulta senza fissa dimora.
Per gli agenti della mobile, il 21enne è stato probabilmente ucciso altrove e il corpo, avvolto in alcune coperte, è stato abbandonato nei boschi di Tavernola. La morte risalirebbe ad almeno 15-20 giorni fa ma ulteriori dettagli sono attesi dall’esito dell’autopsia, disposta dalla procura. L’inchiesta prosegue per individuare il responsabile dell’omicidio.