350mila euro di danni e 250 incidenti causati. Non si fermano le invasioni della fauna selvatica, numeri che indicano la gravità del problema nelle province di Como e Lecco. Secondo le ultime stime per il 2018 della Coldiretti interprovinciale il conteggio dei danni ammonta – come detto – a 350.000 euro, molti dei quali non vengono nemmeno più segnalati dagli imprenditori agricoli, amareggiati e delusi. Ben 250, invece, gli incidenti stradali causati lo scorso anno da animali selvatici nelle due province lariane.
E non sta andando meglio nei primi mesi del 2019. In questi giorni continuano a susseguirsi le segnalazioni, da un capo all’altro delle due province: dalla Val d’Intelvi (dove cervi, cinghiali e caprioli devastano colture e prati a pascolo, pregiudicando in molti casi la raccolta del fieno) a Moltrasio, dove si segnalano distruzioni di muretti a secco. Alcune testimonianze raccolte nei campi intorno a Piano Porlezza e Grandola parlano di interi branchi di cinghiali e cervi agire indisturbati nel rovinare il raccolto.
In molte zone, i due problemi sono sovrapposti: i cinghiali scavano e, rivoltando le zolle, pregiudicano persino la possibilità di un successivo taglio di fieno di qualità, influendo sulla quantità del foraggio. Laddove i prati si sono salvati dall’invasione dei cinghiali, sono passati i cervi, nutrendosi a dismisura di ciò che servirebbe ad alimentare i bovini: al danno, si aggiunge quindi la beffa di acquistare esternamente il fieno.
“Riconosciamo l’impegno della Regione con importanti passi avanti, ma ribadiamo la necessità di intensificare ancor di più gli interventi nelle nostre due province – dice il presidente Fortunato Trezzi – D’altro canto, le situazioni-limite si sprecano: dal produttore di erbe officinali che ha visto completamente azzerato il proprio raccolto, a chi, a fronte di un raccolto distrutto, si è visto stimare il danno in appena 25 euro: facile immaginare – conclude Trezzi – che, per una cifra simile, nessuno avrebbe nemmeno intrapreso il complesso iter burocratico per il risarcimento danni”.
Coldiretti Como-Lecco ha evidenziato alcuni elementi che vanno tenuti in considerazione: dall’attuazione di interventi straordinari di prelievo alla revisione dei piani faunistico-venatori di concerto con le associazioni di categoria e gli organismi preposti.
Inoltre – sottolinea ancora Coldiretti– è necessaria una semplificazione nei confronti delle imprese per la gestione dei risarcimenti dei danni e una revisione urgente della norma che ricomprenda tali risarcimenti negli aiuti di Stato.