Una serata in casa tra amici, poi la decisione di “giocare” con la pistola e il colpo partito per sbaglio che ha ucciso Roberto Fusi, 52 anni di Como. Gli inquirenti hanno ricostruito i contorni della morte dell’uomo il cui cadavere è stato trovato sabato mattina a bordo della provinciale Lariana, a Faggeto Lario. Un amico della vittima, Antonio Ballan, coetaneo residente nel capoluogo in via Ciceri è stato arrestato per detenzione abusiva di arma e denunciato a piede libero per omicidio colposo. E’ in carcere al Bassone in attesa dell’interrogatorio di convalida.
Nell’abitazione di Ballan, i carabinieri hanno trovato un piccolo arsenale, 3 pistole e un fucile a pompa regolarmente registrate, come l’arma che ha ucciso Roberto Fusi e una carabina abusiva e con matricola irregolare. Nel lungo interrogatorio davanti al magistrato Mariano Fadda, che coordina l’indagine, Ballan ha ammesso le sue responsabilità e ricostruito quanto accaduto.
Secondo quanto emerso, Ballan avrebbe mangiato la pizza nella sua abitazione di via Ciceri con due amici, ai quali poi si è aggiunto Roberto Fusi. I quattro avrebbero iniziato a guardare le armi del 52enne e lo stesso Fusi avrebbe poi chiesto di poter vedere la pistola calibro 9×21 che poi lo ha ucciso. Il proprietario avrebbe tolto il caricatore e consegnato l’arma all’amico. Si sarebbe poi allontanato e sarebbe tornato nella stanza poco dopo. Fusi gli avrebbe ridato la pistola e, per gioco, gli avrebbe chiesto di puntargliela contro e di sparare. Ballan sarebbe stato al gioco e avrebbe premuto il grilletto, senza rendersi conto che la pistola aveva un colpo in canna.
Roberto Fusi è stato colpito in pieno e sarebbe morto praticamente sul colpo. Ballan e i due amici, presi dal panico, hanno deciso di non chiamare i soccorsi. Mentre i due amici si sono allontanati, l’omicida ha avvolto il corpo in alcune coperte e lo ha caricato sull’auto della ex moglie, deceduta. Ha guidato fino a Faggeto Lario e ha poi abbandonato il corpo sulla piazzola in cui è stato trovato. I carabinieri della compagnia di Como e del nucleo investigativo, che hanno effettuato le indagini, hanno trovato e sequestrato anche l’auto utilizzata per trasportare il corpo, sulla quale c’erano ancora i cuscini del divano sui quali Roberto Fusi si è accasciato dopo il colpo.