Situazione confusa e complicata per migliaia di frontalieri comaschi, in attesa di capire quali saranno le ripercussioni della “chiusura” della Lombardia sull’entrata e uscita dalla Svizzera. Al momento non ci sono ancora informazioni certe e le autorità elvetiche hanno precisato che sono in contatto costante con le autorità ticinesi e italiane.
Al momento, le dogane svizzere risultano aperte, in attesa di eventuali comunicazioni diverse. Sembra però che alle persone in transito sia richiesto il permesso di lavoro in Svizzera per poter varcare il confine. Decine di frontalieri intanto, già da ieri sera su indicazioni dei datori di lavoro sono andati in Svizzera e sono in albergo, per il timore di una chiusura delle dogane.
La Lega dei Ticinesi ha già attaccato chiedendo la chiusura delle dogane agli italiani, ad eccezione però dei lavoratori della sanità. Sono migliaia infatti i frontalieri che lavorano nelle strutture sanitarie ticinesi, che risulterebbero in grave difficoltà senza il personale italiano.