“Se diventassi sindaco, il giorno successivo venderei immediatamente le partecipazioni del Comune di Como in Acsm Agam. E investirei il ricavato in infrastrutture sportive”.
Alessandro Rapinese, dalle fila dell’opposizione, nel 2008 votò contro la fusione della comasca Acsm e della monzese Agam.
“Non aveva senso quell’operazione all’epoca, perché regalammo il premio di maggioranza, ma non ha senso nemmeno questa partecipazione – dice il consigliere comunale, già candidato sindaco – vendendo le quote potremmo recuperare oltre 50 milioni di euro da investire, subito, nelle infrastrutture sportive. I comaschi non traggono alcun beneficio da Acsm Agam. Non hanno potere decisionale nella governance. E’ come se fossimo proprietari di una pompa di benzina: un municipio non deve vendere gas, deve erogare servizi. Ma, si sa, la politica ha bisogno di poltrone, e le ex municipalizzate in questo senso sono un ottimo serbatoio”.
Infine, una nota sui prezzi di luce e gas. “Anche io da utente ho constatato che le tariffe sono alte e ho a casa cambiato compagnia. Lo farò anche per l’ufficio e per le case vacanza che gestisco”.