Dal 2008 ad oggi, a suon di fusioni di allargamenti e di acquisizioni, Acsm è diventata un colosso con interessi in tutto il nord Italia – da Como al Veneto – con infiniti rami d’azienda (dal riscaldamento alle farmacie) e una struttura che definire complessa sarebbe un timido eufemismo.
Acsm Agam, oggi, è un gigantesco assembramento di nove società (dieci se si conta la capogruppo), con altrettanti consigli di amministrazione che forniscono in totale 31 poltrone.
In tutto ciò, Como ha il 9,61%. La quota più importante – 41,34% – è nelle mani del colosso milanese dell’energia A2A.
Ma torniamo alle 31 poltrone e alle 9 società.
Comocalor – leggi teleriscaldamento a Como, con tutte le problematiche sorte nell’ultimo anno tra guasti e interventi – ha un consiglio di amministrazione con tre membri, di cui uno esterno. Esterno significa, brutalmente, “pagato a parte”, ossia non interno all’azienda.
Azienda numero due: Lereti. Distribuisce gas. Cinque membri del cda, due esterni.
Luce e gas vanno distrubuiti ma anche venduti, e qui entra in gioco Acel Energie: altro cda, altri cinque componenti, di cui due esterni.
Cinque (due esterni) sono anche i componenti di Aevv Impianti, che si occupa di efficientamento energetico e tecnologie smart. Ai quali si aggiungono i tre (uno esterno) di Varese Risorse, società che opera nei settori di teleriscaldamento e smart city, e altri tre (uno esterno) di Reti Valtellina Valchiavenna.
Si torna un attimo a Como con Acsm Agam Ambiente (raccolta rifiuti e termovalorizzazione), con le sue tre poltrone (un membro esterno), per volare poi verso est: Serenissima Gas, reti e distribuzione, con un cda di 3 membri in questo caso tutti interni.
Dal gas della laguna ai medicinali di montagna con Aevv Farmacie: già, una società che gestisce tre farmacie a Sondrio, il cui socio unico è proprio Acsm Agam, amministrata da un dirigente del gruppo.
C’era una volta Acsm. Un’azienda tutta comasca, patrimonio del territorio, che si occupava di luce e gas.