Il giornalista e scrittore comasco Nello Scavo, cronista di Avvenire, da ieri è sotto scorta per le minacce ricevute per le sue inchieste sui trafficanti di uomini. La questura di Como ha informato Scavo della decisione presa dal ministero di metterlo sotto tutela.
“Sono sereno e tranquillo, sono un umile cronista che ha fatto il suo lavoro e mi sono trovato in questa situazione – ha detto Nello Scavo confermando di essere sotto scorta – La cosa più importante per me è ringraziare le autorità e le forze dell’ordine che si stanno occupando di questa situazione e alle quali sono molto grato”.
Nello Scavo, come spiegato direttamente da Avvenire, il quotidiano per il quale lavora, “ha ricevuto minacce per l’inchiesta che ha svelato la presenza del trafficante di esseri umani Abd al-Rahman al-Milad, meglio conosciuto come Bija, all’incontro di Mineo, in Sicilia, nel 2017 con le autorità italiane”.
Al giornalista comasco sono arrivati moltissimi messaggi di solidarietà. Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio ha scritto: “Ho grande preoccupazione ma anche la consapevolezza dell’importanza del lavoro svolto da parte del collega Nello Scavo e di tutta la redazione del giornale. Ciò che conta adesso è che le minacce subìte dal collega non prevalgano sulla necessità di fare informazione”.
Solidarietà dalla Federazione nazionale della Stampa italiana e dall’Associazione Lombarda dei Giornalisti: “L’allarme lanciato si è purtroppo rivelato fondato. Ora è ancora più necessario che tutti i media riprendano e approfondiscano le inchieste sui trafficanti di esseri umani, anche per fare da ‘scorta mediatica’ ai colleghi che, siamo certi, non si lasceranno intimidire”.