Dieci giorni decisivi per il futuro del Casinò di Campione d’Italia. Alla scadenza del termine fissato dal Tribunale di Como per presentare una documentazione completa sull’ipotesi di salvataggio della casa da gioco, la società di gestione non ha depositato alcun dossier, ma ha rilanciato con una richiesta di più tempo, da 90 a 120 giorni ancora per mettere a punto un piano di lavoro che consenta di evitare il fallimento.
Il giudice relatore Marco Mancini e gli altri due componenti del collegio si sono riservati, ma è confermata l’udienza già fissata per il prossimo primo febbraio del processo per il fallimento bis. Potrebbe dunque essere quella la data decisiva per il futuro della casa da gioco. In aula infatti sarà quasi certamente sciolta la riserva e i gestori della casa da gioco sapranno dunque se sarà concesso loro ulteriore tempo per mettere a punto un programma credibile per riavviare le attività della casa da gioco.
Se la richiesta della società di gestione non venisse accolta, di fatto si andrebbe verso un secondo fallimento, come chiesto dalla Procura di Como nell’istanza firmata dal procuratore della Repubblica Nicola Piacente e dal magistrato Pasquale Addesso.
Nella sua istanza in cui chiede ulteriore tempo per definire il piano di risanamento, la società di gestione fa riferimento alla legge fallimentare ma anche alla situazione legata all’emergenza sanitaria. Infine, sottolinea anche il ritardo della consegna, dopo l’annullamento per vizi di forma della prima sentenza di fallimento, delle chiavi della struttura e dell’accesso ai conti correnti.
Mentre a Campione i sindacati hanno organizzato un nuovo incontro per fare il punto della situazione, l’attenzione si sposta ora sull’udienza del prossimo primo febbraio.