“È evidente una tendenza marcata alla ripresa dei contagi. Siamo di fronte a un possibile innesco della terza ondata”: l’allarme arriva dal direttore sanitario dell’Ats Insubria, Giuseppe Catanoso, a fronte della consueta analisi settimanale dei dati epidemiologici delle province di Como e Varese.
Se la provincia lariana, nel territorio dell’Ats Insubria, la settimana precedente contava 257 casi di positività su 100mila abitanti, quindi già oltre la soglia limite dei 250, questa ultima settimana, dal 26 febbraio ad oggi 4 marzo, arriva a 304 positivi su 100 mila abitanti. I nuovi casi accertati sono 1.787, rispetto ai 1.510 della settimana compresa tra il 19 e il 25 febbraio.
“Questo ha portato alla definizione della zona arancione rafforzato in provincia di Como – ha spiegato Catanoso – Le aree più colpite dal contagio sono quelle di Erba, dove la situazione è più critica, Cantù, Mariano, Lomazzo, Como e Medio Lario. Non abbiamo dei focolai evidenti su paesi o città come è accaduto a Viggiù, ma si tratta di dati diffusi sul territorio. A questo aumento dei contagi ha contribuito sicuramente la variante inglese, che andrà a sostituire quella di Wuhan. È importante evitare che si diffondano altre varianti”.
Per quanto riguarda i contagi registrati a scuola, in provincia di Como si è rilevato un aumento significativo in particolare nelle primarie, dove si registrano 31 classi, 795 alunni e 55 operatori scolastici in isolamento fiduciario. In totale, tra studenti e personale delle scuole di ogni ordine e grado, sono 2.235 quelli in quarantena nella settimana dal 22 al 28 febbraio. Dall’Ats è arrivato l’appello rivolto ai giovani. “È essenziale che tutti siano responsabilizzati e coinvolti nel rispetto delle norme – ha detto Paolo Bulgheroni, direttore del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica – I giovani devono diventare un modello di lotta alla pandemia”.