Mozione di sfiducia, dimissioni e tensione perenne in Comune. Una triade che più di una volta ha percorso i corridoi di Palazzo Cernerzzi per materializzarsi in formali richieste di “farsi da parte”, indirizzate agli assessori della giunta Landriscina.
Nelle prossime ore il consigliere Alessandro Rapinese depositerà una doppia mozione per sindaco e assessore all’Ambiente Marco Galli dopo il pasticcio del bando della Ticosa e sulla situazione disastrosa della piscina di Muggiò. Anche Svolta Civica intanto ha chiesto un passo indietro all’assessore Galli. E come sempre in questi casi adesso si passa alla verifica sui numeri. “La mozione di sfiducia sarà pronta nei prossimi giorni la deposito e poi mi consulterò con le opposizioni – ha detto Rapinese – Farò un appello ai consiglieri di maggioranza affinché la firmino anche loro e chiederò se si possano dire soddisfatti di questa amministrazione. Se la loro risposta sarà affermativa allora è la certificazione che fanno finta di litigare e poi, come al solito, nessuno vuole andare a casa”.
In Comune continua intanto in maniera serrata la ricerca dei responsabili di quanto accaduto con il bando della Ticosa. Da Forza Italia arriva una prima considerazione. “Non mi sembra sensato andare contro un assessore – spiega il capogruppo dei forzisti in Comune, Enrico Cenetiempo – Non è il modo di agire ma bisogna muoversi in maniera collegiale”.
E se Fratelli d’Italia, altra componente della squadra di Governo, sulla questione piscina di Muggiò è stata molto netta nel domandare alla giunta chiarezza e rapidità d’azione, anche in questa situazione non è da meno. “Si tratta di qualcosa di vitale importanza. Tutti noi dobbiamo capire cosa è accaduto per evitare altri errori – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia, Matteo Ferretti – Sulla mozione di sfiducia ritengo che sia il classico lavoro delle minoranze in simili contesti, al quale risponderemo con la fermezza e l’unità di intenti che deve caratterizzare chi guida una città”.
“Ravvisiamo il rischio della turbativa d’asta”, è il commento che arriva da Civitas riguardo alla vicenda del bando per i lavori di bonifica. “Crediamo fermamente che oggi la politica debba fare un passo indietro rispetto alla vicenda della Ticosa, perché nessun provvedimento conclusivo del procedimento è stato assunto dagli uffici. Non esiste un esito di affidamento del bando, non esiste un atto di ritiro in autotutela. I dirigenti non hanno ancora completato i loro compiti – si legge nella nota – Il momento è delicatissimo e alcune azioni potrebbero profilare un’ingerenza indebita nei confronti dei procedimenti aperti”. E concludono: “Esiste, tuttavia, un dato politico che è bene rilevare: è il fallimento politico e amministrativo del Sindaco Mario Ladriscina e della sua Giunta”.