Non entra ovviamente nel merito della vicenda, il prefetto di Como Andrea Polichetti, poiché sarà l’inchiesta in corso a fare luce sull’episodio. Ma il tragico incidente nautico di venerdì scorso a Tremezzina, sul lago di Como, nel quale ha perso la vita il 22enne di Guanzate Luca Fusi, colpito dalla barca guidata da una 20enne turista belga, ha aperto un dibattito sulla sicurezza sul lago che il prefetto sta seguendo con attenzione.
“Settimana prossima – dice Andrea Polichetti – approfondirò con il presidente dell’Autorità di Bacino, Luigi Lusardi, la sua proposta sull’adozione da parte di Regione Lombardia di regole più stringenti per la navigazione sul Lario o in alcune zone del lago”. Ad oggi nel Lago di Como si possono infatti soltanto applicare le leggi nazionali in materia. “Ogni anno prima della stagione estiva abbiamo un piano coordinato di controllo per recepire le direttive del Ministero – spiega Polichetti –. Il 14 giugno abbiamo adottato tutte le linee della direttiva. In acqua i controlli vengono poi svolti da quattro forze di polizia: abbiamo il Roan della guardia di Finanza, poi i carabinieri, la polizia di Stato e la polizia provinciale. Oltre ai vigili del fuoco, che operano anch’essi in acqua”.
I controlli e le verifiche sono, insomma puntuali sul Lago di Como, dove purtroppo si deve però piangere una giovane vittima a causa di un incidente nautico. “Ci sono indicazioni precise anche sullo stato del natante, le sue condizioni di sicurezza e un bollino di verifica che viene rilasciato in caso di controllo regolare – conclude il prefetto – si tratta di interventi collaudati negli anni. Se Regione Lombardia può legiferare in maniera più restrittiva per il Lago di Como credo sia una questione da approfondire subito, per la sicurezza di tutti”.