Oltre 12.350 ragazzi fra gli 11 e i 19 anni hanno partecipato ai corsi di Media Education organizzati dal Corecom –il Comitato Regionale per le Comunicazioni- di Regione Lombardia- tra marzo e maggio di quest’anno -un numero quasi 5 volte superiore rispetto a quello del 2020-, come emerso dai risultati esposti oggi a Palazzo Pirelli sullo svolgimento dei corsi che hanno affrontato il rapporto tra i giovani e le nuove tecnologi comunicative.
Sala: “Problemi legati alla rete esplosi durante il Covid”
Presidente Corecom Lombardia “Il progetto di Media Education del Corecom Lombardia -spiega il presidente Marianna Sala- intende affrontare problematiche che sono esplose dopo il Covid, dopo la dad, e la chiusura forzata dentro le case. Parliamo di cyberbullismo, uso distorto delle tecnologie, ravange porn, sexting. Problemi reali che hanno afflitto molti minori. I casi si sono quintuplicati rispetto a quello che veniva denunciato prima del Covid, per questo è importante prevenire questi fenomeni”.
95 lezioni, 69 istituti
95 le lezioni online di un’ora ciascuna organizzate in collaborazione con l’Università Statale di Milano, con il coinvolgimento di 69 scuole secondarie di primo e secondo grado della Lombardia. Il progetto ora, grazie alla collaborazione con Associazione e Università- potrebbe venire esteso alla scuola primaria, ma non solo: “Visto che l’età in cui i ragazzi hanno il primo contatto con il cellulare si sta abbassando, ormai intorno agli 8-10 anni, abbiamo intenzione di portare i corsi anche all’interno delle scuole elementari -continua Sala-, però è importante trovare il giusto linguaggio per parlare ai bambini e quindi parleremo attraverso la ludodidattica”
Importante coinvolgere anche gli adulti
“Parallelamente -spiega Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale della Lombardia- proviamo a dare uno sguardo anche ai genitori e a coloro che insegnano alle giovani generazioni perché anche chi non è attratto da questo mondo –e sono tanti- è importante che lo conosca per dare un aiuto ad orientarsi ai propri figli”.