Due forti scosse di terremoto – a distanza ravvicinata – hanno fatto tremare in serata i palazzi della politica. Due notizie in rapida sequenza che rischiano di cambiare gli equilibri politici a Como, a Milano ma anche a Roma.
DE SANTIS NON CORRERA’
Partendo da Como, bisogna dar conto di una rinuncia pesantissima: Paolo De Santis non si candiderà a sindaco della città di Como. Una notizia, questa, che rischia di mettere in seria difficoltà le forze politiche – le numerose forze politiche – che contavano sull’imprenditore comasco per le elezioni di Como 2022.
Sulla figura di De Santis, infatti, convergevano soggetti e partiti che rappresentano uno spettro politico molto ampio. Centrosinistra, sicuramente, ma anche buona parte del centrodestra.
Assessore a Como a metà anni Novanta, imprenditore alberghiero tra i più potenti del settore sul lago di Como, già presidente della Camera di Commercio e promotore del circolo politico e culturale Officina Como, Paolo De Santis avrebbe deciso di sfilarsi proprio per non sottrarre tempo ed energie alle sue attività imprenditoriali. Una mossa che inevitabilmente spiazzerà la scena politica comasca al lavoro dietro le quinte per le prossime elezioni.
FERMI PASSA ALLA LEGA
Ma non è questa, come detto, l’unica scossa di terremoto nella politica lariana. Anzi, la seconda – pur partendo dallo stesso epicentro, Como – ha effetti principalmente a Milano, ma sicuramente anche a Roma. Il presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Alessandro Fermi, da anni colonna portante di Forza Italia a Como, è sul punto di lasciare il partito di Berlusconi per approdare alla Lega di Salvini. Un passaggio che dovrebbe essere formalizzato a strettissimo giro, nelle prossime ore, forse già domani.
Fermi, comasco di Albavilla, ha iniziato la sua carriera politica tra le fila di Alleanza Nazionale, per poi passare a Forza Italia. Il partito di Berlusconi ha accompagnato la sua ascesa politica, fino all’attuale presidenza dell’assemblea regionale lombarda. Fino ad oggi. Da domani, con ogni probabilità, il destino politico di Fermi – a Milano o a Roma – sarà legato al partito di Matteo Salvini.