Dopo due anni di pandemia per l’artigianato canturino si prospetta un nuovo periodo di difficoltà. Questa volta è il conflitto tra Russia e Ucraina a mettere in crisi le aziende. Ville lussuose, arredamenti sfarzosi, magari pezzi unici e dalla manifattura pregiata. Queste le commesse degli oligarchi moscoviti ai maestri del lego e del mobile brianzoli. “Le commesse che arrivano erano per ville private. Ville grandi di migliaia di metri quadri. Ci davano lavoro per mesi se non per anni. Erano uno dietro l’altro non si fermava mai questo trend” spiega Fabrizio Molteni, delegato arredamenti Cna Cantù.
Il legno arredo perde le commesse dei russi- Clienti facoltosi però, che a causa delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale, potrebbero smettere di fare affari nella zona. “Ci siamo trovati in un nuovo momento di crisi. Non dico peggiore di quella precedente, quella della pandemia di Covid 19. La guerra tra Russia e Ucraina ma sicuramente non ci agevola nel nostro lavoro” continua Molteni. Era già successo come conseguenza alla crisi della Crimea. Molti rapporti commerciali – spiega Molteni- dopo il 2014 si sono interrotti. Anche a distanza di qualche anno dunque e durante un nuovo conflitto, il mercato russo sembra tanto profittevole quanto rischioso.
“Le aziende che lavorano per la Russia avranno dei problemi che soprattutto riguarderanno le commesse future più che quelle attuali. E sono quelle che interessano a tutti” continua Molteni. Il conflitto tra Russia e Ucraina, al di là delle ovvie e drammatiche conseguenze geopolitiche e umanitarie, sta causando anche pesanti effetti immediati sull’economia brianzola e lombarda già peraltro duramente colpita dal caro bollette e materie prime. Oltre che reduce dai due anni di pandemia.