Uno dopo l’altro, sono comparsi questa mattina davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia i quattro 18enne arrestati mercoledì scorso, accusati di alcuni tra i violenti episodi attribuiti a una baby gang che da alcuni mesi sta creando allarme sociale nella zona del Canturino. Secondo le prime informazioni, avrebbero perlopiù provato a respingere ogni addebito. Restano in carcere al Bassone.
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Cantù hanno permesso di identificare i presunti componenti della banda. Dieci i minorenni identificati e denunciati a piede libero e quattro i 18enni per i quali il giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Lo stesso giudice oggi ha interrogato gli arrestati.
“Il mio assistito ha negato gli addebiti e non riesce a capacitarsi di essere stato indicato come aggressore”, dice l’avvocato Alessandro Borghi, legale difensore di uno degli arrestati, che annuncia il ricorso al Riesame.
Nessun commento dai legali difensori degli altri ragazzi arrestati, che dovrebbero tutti presentare istanza per chiedere la revoca della misura cautelare.
Agli arrestati viene contestata l’aggressione, nella serata tra il 13 e il 14 novembre scorsi, a tre coetanei. I ragazzi sono stati colpiti con calci e pugni. Una delle vittime ha avuto una prognosi di oltre 40 giorni. Danneggiata anche la macchina di uno dei giovanissimi presi di mira. I 18enni devono rispondere poi di una rapina a un 15enne il 9 febbraio in un parco giochi di Cantù. L’adolescente è stato immobilizzato con violenza e gli è stato poi portato via lo scaldacollo. Le indagini proseguono per valutare l’eventuale responsabilità dei ragazzi in altri episodi di violenza. La baby gang sta creando da alcuni mesi allarme sociale a Cantù e dintorni, ma anche nella città di Como.