Minori che compiono reati e minori vittime di reato. Bullismo, baby gang e criminalità comune, numeri in preoccupante aumento nel territorio comasco. Lo scorso anno, le denunce e gli arresti di under 18 sono aumentate del 48% rispetto all’anno precedente. I ragazzini che hanno subito lesioni, percosse, minacce, rapine ed estorsioni è cresciuto del 50% rispetto al 2020.
I dati dell’Arma
Dati diffusi dal comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Ciro Trentin, in occasione della cerimonia per i 208 anni dalla fondazione dell’Arma. Una ricorrenza festeggiata di nuovo in presenza, in caserma a Como, dopo due anni di stop per la pandemia.
Nel 2021, a livello nazionale è stato registrato un incremento del 14% delle segnalazioni riferite a denunce e arresti di minori rispetto al 2020. L’Arma, in provincia di Como ha registrato una crescita più che tripla, pari al 48%. Situazione analoga sul fronte dei minori vittima di reato, cresciuti del 17% in Italia e del 50% nel territorio comasco. “Il 2021 ha visto l’affermarsi di alcuni gruppi di giovanissimi dediti ad atti violenti che sono stati però puntualmente individuati e perseguiti”, ha aggiunto il comandante provinciale dei carabinieri.
Preoccupa anche la piaga delle truffe agli anziani. Nel 2021, sono 96 i casi denunciati ai carabinieri.
Furti e altri reati
Migliore la situazione sul fronte degli altri reati. “Nel 2021, in termini di rapporto tra reati e abitanti, Como è stata una tra le province più virtuose in Lombardia – ha spiegato il comandante provinciale – Con 31,59 reati ogni 1000 residenti, abbiamo registrato un tasso di criminalità inferiore del 31% rispetto a quello regionale e del 24% rispetto a quello nazionale. I primi quattro mesi dell’anno sembrano delineare un trend comparativamente ancora migliore”.
Como ha registrato 8,32 furti ogni 1000 abitanti. Solo Sondrio ha un dato migliore. L’incidenza è inferiore del 51% rispetto alla media regionale e del 38% rispetto a quella nazionale. I carabinieri hanno denunciato in 12 mesi 106 persone che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza.
Il comandante provinciale
“I numeri citati, seppur positivi, non devono essere considerati un punto di arrivo – ha sottolineato il comandante – ma devono rappresentare uno stimolo per riuscire a rispondere, anche in futuro, alla domanda di sicurezza che viene dalla cittadinanza”.