“Mamma sono io. Sono in ospedale con il Covid. Aiutami”. Dire che un truffatore sia senza scrupoli, è quasi un’ovvietà. Ma l’episodio di ieri pomeriggio risulta particolarmente odioso, perché i truffatori che hanno raggirato un’anziana hanno toccato le corde più sensibili della donna, sfruttando anche il Covid per rubare alla comasca l’oro di una vita.
Como, centro storico. Lunedì, ora di pranzo. Una donna anziana riceve una telefonata: “Mamma sono io”. Una donna si spaccia per sua figlia. “Sono in ospedale con il Covid. Devono farmi un’iniezione particolare per evitare di finire in terapia intensiva. E’ un trattamento costoso”. La donna non ha molti contanti in casa, e così la truffatrice che si spaccia per sua figlia le consiglia di raccogliere oro e gioielli. “Prendi tutto ciò che è di valore – dice – e consegna il sacchetto a un uomo che si presenterà vicino al portone”. L’anziana scende in strada e trova l’uomo indicato dalla truffatrice al telefono. E’ vestito con pantaloni scuri e camicia rossa. Con la convinzione di aiutare la figlia, la donna consegna al complice i preziosi di una vita. Ogni gioiello, ogni ricordo. Anelli, vere, orologi.
Oggetti dal considerevole valore materiale – oltre diecimila euro, in totale – e dall’enorme valore affettivo. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri, che stanno vagliando le telecamere della zona per cercare di dare un volto e un nome al complice che ha preso i gioielli. Raccontare l’episodio nel dettaglio – questo è l’obiettivo dei familiari – potrebbe aiutare altre potenziali vittime a difendersi dai truffatori.