Scarpe e panchine rosse per richiamare l’attenzione dei cittadini, un presidio informativo della polizia in Largo Miglio, un incontro nella biblioteca Paolo Borsellino che ha visto gli studenti come protagonisti assoluti. Momenti di riflessione e approfondimento promossi a Como per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Nei primi dieci mesi dell’anno, sono 209 le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza di Como. Numeri che vanno ad aggiungersi ai molteplici episodi che richiedono il coinvolgimento delle forze dell’ordine. Senza dimenticare il sommerso, le donne che non trovano la forza di denunciare.
“Una donna maltrattata non deve essere lasciata sola, ha bisogno di una rete che la sostenga. La Questura è sempre aperta per chiunque abbia bisogno anche solo di un confronto per capire cosa fare o di un momento di ascolto”, ha ricordato Ilaria Serpi, dirigente della Divisione Anticrimine della questura di Como, in largo Miglio al presidio di sensibilizzazione promosso dalla polizia di Stato, impegnata con la campagna “Questo non è amore”.
Un’occasione per incontrare cittadini di ogni età, a partire dagli studenti delle scuole superiori di Como.