Biocarburanti: nasce un progetto condiviso da due colossi dell’industria italiana. A San Donato Milanese, in Lombardia, è stato siglato un accordo tra Eni, la multinazionale italiana nel settore dell’energia, e il gruppo BF, la più grande azienda agricola italiana. Una collaborazione che prevede di valutare lo sviluppo di colture per uso energetico in Italia, recuperando terreni degradati, abbandonati o inquinati, senza entrare in competizione con la filiera alimentare.
“Il progetto – dichiara Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni – punta a rigenerare aree marginali, come quelle contaminate o degradate, e allo stesso tempo promuove lo sviluppo rurale e l’integrazione con l’industria energetica che sostiene la decarbonizzazione dei trasporti”.
“Oggi diamo vita a una nuova iniziativa che prevede lo studio e la successiva messa in produzione dei primi 2.000 ettari nazionali di terreni adibiti alle coltivazioni di semi oleaginosi – spiega Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF Spa – Il progetto permetterà di valorizzare aree abbandonate del Paese, recuperandole e inserendole in un circuito virtuoso che al contempo conferirà nuove opportunità di differenziazione delle proprie attività agli imprenditori agricoli italiani”.
L’iniziativa, sostenuta anche dalla Coldiretti, prevede una prima fase di valutazione della sostenibilità di una filiera agro-industriale che miri al recupero delle aree marginali identificate nel Paese, attraverso lo sviluppo di pratiche agronomiche sostenibili. Nella prima parte del 2023 verrà poi avviata una fase pilota per la coltivazione delle sementi da cui estrarre l’olio vegetale da conferire alle bioraffinerie di Eni, per la successiva trasformazione in biocarburanti.