Il voto favorevole del Senato sulla riforma fiscale Italia-Svizzera è arrivato nel giorno dello stop al telelavoro per i frontalieri. Da oggi infatti non è più in vigore l’accordo amichevole siglato durante la pandemia per permettere il lavoro a distanza. Uno spiraglio arriva da un ordine del giorno approvato contestualmente alla riforma, che potrebbe portare a rinnovare l’accordo con la Confederazione Elvetica.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha risposto alle richieste, presentate da più parti, di rinnovare l’accordo. “Nel nuovo accordo approvato dal Senato è già previsto il potenziale ulteriore sviluppo del telelavoro per i frontalieri – ha detto il ministro – Il governo ha già avviato interlocuzioni con la controparte elvetica per definire la possibilità di utilizzare a regime le nuove modalità di prestazione dell’attività lavorativa, sperimentate durante il periodo della pandemia. E’ intenzione del governo presentare un emendamento ai provvedimenti all’esame delle Camere finalizzato a disciplinare in via transitoria, fino all’approvazione della riforma fiscale, l’attività lavorativa svolta dai frontalieri in modo da chiarirne la portata normativa”.
“Grazie ad Alessandro Alfieri che, con il suo ordine del giorno approvato oggi in Senato, ha segnato un passo fondamentale per il rinnovo dell’accordo sullo smart working dei frontalieri – ha commentato il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo – Ora serve concretezza”.
“Bene che il governo abbia accolto il nostro ordine del giorno sullo smart working – ha dichiarato il senatore del M5s Bruno Marton – Ritieniamo molto importante il rinnovo di questo accordo non solo per le sue ricadute sul benessere e la vita di decine di migliaia di famiglie lombarde, ma anche per il suo impatto positivo sull’ambiente. Ora ci aspettiamo che il governo proceda con l’immediato rinnovo dell’accordo”.