“Non era soltanto un sogno di mio padre, ma un progetto concreto che aveva trovato l’interesse di investitori privati. Ora la politica deve dare delle risposte”: Laura Bordoli, figlia di Piercesare Bordoli, allora presidente della Famiglia Comasca, che spese gli ultimi anni della sua vita a sostegno della riqualificazione del piroscafo Patria, torna a parlare della storica imbarcazione.
Nei giorni scorsi la Provincia di Como ha deciso di revocare la concessione ai privati per il recupero del Patria e la gestione, in quanto non è stata risolta la questione legata all’utilizzo dei pontili e al luogo dove restaurare il piroscafo. Due adesso le possibili strade: un nuovo bando o la vendita del natante ormeggiato da anni davanti a Villa Olmo.
“La riqualificazione del Patria è stato un impegno che mio padre ha portato avanti per anni – dice Bordoli – Con il turismo che abbiamo oggi sul Lago di Como mi sembra una follia lasciarlo in preda al degrado. Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi anche all’interno della Famiglia Comasca per promuovere delle iniziative a sostegno di questa causa. Fino ad ora è andata come sappiamo, ma ora dalla politica, dal Ministero, dalla Navigazione devono arrivare delle risposte. Non voglio illudermi, ma voglio sperare che si trovi una soluzione, perché si tratta di un bene storico che non si può lasciar morire”.
La Regione ha annunciato un sopralluogo per i primi giorni di maggio. “Significa che qualcosa si sta muovendo – continua Bordoli – Ci deve essere un’idea comune da parte delle istituzioni. Spero che adesso non ci siano soltanto parole ma si arrivi ai fatti, perché non c’è più tempo da perdere. – conclude – Il Patria è un bene che va valorizzato e non abbandonato come è accaduto fino ad ora”.