(ANSA) – WASHINGTON, 08 MAG – Weekend di sangue in Texas. Un sabato pomeriggio con la famiglia e gli amici tra i negozi di un centro commerciale si è trasformato in un incubo per migliaia di persone alla periferia di Dallas dove otto persone sono state massacrate, forse anche dei bambini, e nove ferite da un killer in assetto da guerra armato di un fucile automatico ucciso a sua volta da un poliziotto eroe che ha evitato un bilancio ancora piu’ pesante. Mentre qualche ora dopo nel sud, al confine con il Messico, un suv guidato da un ispanico ha travolto 13 persone fuori da un centro migranti uccidendone sette, per la maggior parte venezuelani. L’ultimo episodio della violenza delle armi in America è iniziato sabato attorno alle 15.30 nell’outlet di Allen, un gigantesco centro per lo shopping con oltre 100 negozi e migliaia di visitatori ogni weekend. Un uomo sui 30 anni, vestito in abiti militari scuri, scende dalla sua macchina grigia nel parcheggio del mall, imbraccia il suo Ar-15 e comincia a sparare a caso sulla folla, come mostra un video shock circolato su Twitter. Ha moltissime munizioni e dalla sua arma automatica partono oltre 60 colpi. Poche ore dopo a centinaia di chilometri di distanza nella città di Brownsville, al confine con il Messico, un ispanico a bordo di un suv ha travolto 13 persone uccidendone sette, tutte migranti di origine venezuelana. La polizia ha parlato di atto "intenzionale" ma non è chiaro se dietro alla violenza ci siano odio razziale o discriminazione verso i migranti. Certo è che le persone sono state falcidiate fuori da uno dei più grandi centri d’accoglienza dello Stato, l’Ozanam Centre, in questi mesi particolarmente provato da un flusso di migranti da tutto il mondo. (ANSA).