Giulia Tramontano, la 29enne di Senago al settimo mese di gravidanza della quale non si avevano notizie da domenica è stata ritrovata senza vita in un lembo di terra dietro i box di una palazzina in via Monte Rosa, a 650 metri dalla casa in cui viveva con il compagno, Alessandro Impagnatiello. E’ stato proprio lui, che domenica ne aveva denunciato la scomparsa, a condurre le forze dell’ordine sul luogo dove è stato ritrovato il corpo senza vita della giovane.
Giulia dopo il diploma aveva studiato negli anni tra il 2018 e il 2020 alla Iath Cernobbio, l’International Academy of Tourism and Hospitality.
Il compagno si trova ora nel carcere di San Vittore con l’accusa di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. La Procura ha contestato nel provvedimento di fermo anche l’aggravante della premeditazione.
Il 30enne, barman in un albergo di lusso a Milano, ha confessato nella notte davanti al pubblico ministero e ai carabinieri di aver ucciso la compagna con due coltellate e di aver poi tentato per due volte, senza riuscirci, di bruciare il suo corpo. L’omicidio sarebbe avvenuto nell’abitazione nella serata di sabato tra le 19 e le 20 al culmine di una lite. Giulia aveva infatti scoperto della relazione parallela che il suo compagno portava avanti con una collega americana. Proprio quel pomeriggio le due donne si sarebbero incontrate per un colloquio chiarificatore, al quale l’uomo non aveva voluto partecipare. Decisive per le indagini, le tracce di sangue trovate nella macchina del 30enne e in casa e le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.