Due fratelli comaschi di origine marocchina e un 17enne di Pavia sono evasi ieri dal carcere minorile Beccaria di Milano. Arrestati per una rapina alla sala slot di Mozzate, i due ragazzini avevano già tentato la fuga senza riuscirci, il più piccolo addirittura tre volte.
La notizia dell’evasione, che arriva dopo una lunga serie di proteste e rivolte e dopo la maxi fuga del Natale del 2022 è stata comunicata dal Sappe, il sindacato autonomo di polizia. “Quel che è avvenuto è davvero incredibile e sconcertante – spiega Alfonso Greco, segretario lombardo del Sappe – I due fratelli evasi erano nel gruppo avanzato e sono gli stessi che si sono resi promotori delle rivolte scorse e mai trasferiti nonostante i comportamenti pregressi. Tra l’altro, uno dei fratelli è la terza volta che tenta di evadere”.
“Cos’altro serve per capire che le carceri per minori non sono collegi dove stanno ragazzini indisciplinati ma vere e proprie galere che detengono delinquenti e criminali, ancorché qualche minorenne? – continua Greco – Sono mesi che chiediamo di prendere posizione a livello ministeriale a tutela di chi in carcere lavora in prima linea, ossia le donne e gli uomini della polizia penitenziaria”.
Per il segretario generale del Sappe Donato Capece “da molto, troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile”. “Da anni – dice Capece – specie da quando la politica ha deciso che anche i maggiorenni fino a 25 anni possono essere ristretti nelle carceri minorili, abbiamo chiesto inutilmente che le politiche di gestione e di trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che è sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti. La realtà penitenziaria minorile italiana è fatta di violenza, eventi critici, aggressioni ed evasioni”.